L'albicocco, o prunus armeniaca, è un albero da frutto originario della Cina e di altre regioni asiatiche. Si tratta di un albero molto longevo che tende ad espandersi a globo, arrivando a raggiungere un'altezza di 8 metri.
Questo albero produce dei frutti chiamati albicocche, molto gustosi e con delle proprietà benefiche importanti. I fiori di albicocco inoltre, abbelliranno il tuo frutteto poichè sono veramente belli e delicati. Con qualche piccola accortezza potrai coltivare l'albicocco nel frutteto familiare e gustare dei succosi frutti totalmente naturali.
Appartiene alla famiglia delle rosacee assieme al Ciliegio e al Mandorlo e il clima della nostra penisola si presta molto bene per la coltivazione dell'albicocco.
Albicocco: clima e terreno ideali
L'albicocco è una specie originaria delle zone con un clima continentale. Per questo motivo sopporta bene sia il freddo, fino a 30°C sotto zero, che il caldo estivo. Bisogna stare attenti però alle gelate primaverili, poichè potrebbero compromettere la salute ed il raccolto. Alcune varietà però possono essere coltivate anche in zone più miti in quanto hanno un fabbisogno inferiore di freddo.
L'ambiente umido inoltre, non aiuta lo sviluppo sano e rigoglioso dell'albicocco. Infatti i luoghi ideali di coltivazione sono le colline ben esposte alla luce solare e all'aria. In queste zone non si creano condizioni eccessivamente umide e le gelate tardive sono rare.
Il terreno ideale per l'albicocco è quello sciolto con una tessitura non troppo fine. Un altro terreno ottimale è quello ciottoloso purchè non presenti ristagni idrici. Si consiglia di evitare quei terreni con una tessitura molto fine a lento drenaggio, con un pH inferiore a 5,4 o superiore a 8,8, con una presenza di calcare attivo oltre al 12%.
Se il terreno presenta una buona disponibilità di acqua, si può creare un inerbimento ovvero una tecnica agronomica ampiamente diffusa che viene adoperata nel frutteto e nel vigneto.
Se invece il terreno presenta poca acqua, si sconsiglia l'inerbimento poichè potrebbe creare un eccessivo quantitativo idrico. Bisogna dunque fare attenzione alla lavorazione annuale del terreno e verificarne lo stato.
Coltivazione albicocco: concimazione e irrigazione
La coltivazione dell'albicocco richiede alcune semplici accortezze. È molto importante concimare correttamente il terreno per consentire all'albero di ricevere le sostanze nutritive necessarie per il suo sviluppo e la sua crescita.
Si consiglia di concimare annualmente il terreno con il sovescio di leguminose, ovvero una tecnica che permette di aumentare la fertilità del terreno attraverso le proprietà specifiche di una famiglia di piante, in questo caso le leguminose.
Se non si ha la possibilità di creare sovesci, si può utilizzare del compost domestico oppure dell'humus di lombrico o della pacciamatura. Finchè la pianta è giovane conviene riporre uno strato di pacciamatura attorno alla proiezione della chioma.
L'irrigazione è molto importante per avere un terreno ottimale e per avere dei frutti sani. Inoltre, irrigare consente anche una migliore differenziazione a fiore delle gemme e dunque assicura una produttività più costante ed equilibrata. Nel periodo successivo alla raccolta è necessario irrigare 1-2 volte. Durante la primavera e l'estate invece, in caso di lunghi periodi di siccità, bisogna intervenire con irrigazioni regolari e costanti. L'importante è avere un terreno sempre umido cercando però di evitare ristagni idrici.
Quando piantare l'albicocco? Ecco il periodo migliore
Solitamente il periodo migliore per trapiantare l'albicocco nel frutteto familiare o nel vaso varia da ottobre a marzo, salvo gelate del terreno. Oltre a capire quando piantare l'albicocco, è importante capire come piantarlo per coltivarlo al meglio. Per il trapianto dell'albicocco si scava una buca profonda e larga, di circa 70 x 70 x 70 cm, in caso di terreno pesante anche qualche cm in più. Prima di trapiantare la pianta è necessario preparare il terreno, concimandolo con del compost maturo, letame maturo, cenere di legna o farine di roccia.
La pianta viene poi inserita nella buca sopra un primo strato di terra smossa, in modo tale che il punto di innesto resti a 10-15 cm sopra la superficie del terreno. La terra deve poi essere compressa con i piedi e alla fine dell'operazione si deve irrigare abbondantemente.
Innesto albicocco: procedura ed accortezze
L'innesto albicocco segue tutte le regole degli innesti vegetali ovvero consente di ottenere una pianta nuova unendue due specie affini: nesto e portainnesto. Inoltre l'innesto è uno dei principali metodi di propagazione degli alberi da frutto. Esistono diverse tipologie d'innesto albicocco: spacco o gemma. L'innesto a spacco consiste nell'inserire nella pianta usata come porta innesto, parti del nesto formato da rami e gemme ovvero le marze. Le marze vengono inserite in un taglio perpendicolare creato apposta nel portainnesto. Si deve quindi legare il tutto con della rafia, mentre lo spacco verrà chiuso con del mastice.
Per quanto riguarda l'innesto a gemma invece, si deve fare un taglio a forma di T sul ramo più grosso del portainnesto laddove verrà inserita la gemma contenente i peduncoli delle foglie.
Potatura albicocco: manutenzione e procedimento
La potatura albicocco serve per mantenere un equilibrio vegeto-produttivo della pianta per evitare l'alternanza di produzione. Una volta raggiunta la maturità della pianta, si possono effettuare potature di produzione che prevedono la rimozione di rami irregolari, secchi, danneggiati e malati. La potatura invernale va effettuata da gennaio a fine febbraio mentre quella estiva, che ha lo scopo di arieggiare la pianta, si può effettuare da fine giugno a settembre.
È importante però tenere sempre in considerazine il portamento della pianta scelto con la potatura di allevamento.
Nelle cultivar a portamento aperto o espanso è bene diradare i rami misti, in questo modo favoriamo la formazione di lunghi rami rivolti verso l'esterno. Quest'ultimi, caricandosi di frutti, formeranno sul dorso dei germogli che a loro volta diventeranno rami da frutto dell'anno seguente.
Albicocco malattie: cure e rimedi per il tuo albero
È fondamentale prevenire le malattie albicocco e lo si può fare già in fase di formazione del frutteto. Bisogna mettere a dimora albicocchi resistenti e tolleranti al freddo e alle avversità. Le potature devono essere gestite in modo tale da mantenere un arieggiamento corretto delle chiome e bisogna sempre asportare dal frutteto le parti infette per evitare il contagio. Inoltre, si possono prevenire le malattie controllando le irrigazioni: devono essere fatte solo sotto chioma per lasciare asciutta la parte aerea della pianta. Infine, le concimazioni devono essere equilibrate e non eccessive, per evitare il rigoglio vegetativo dato da troppo azoto che può provenire anche da dosi eccessive di stallatico.
Le principali malattie albicocco sono la bolla del pesco, un fungo molto comune che rovina le foglie creando delle vere e proprie bolle su di esse.
La monilia è un'altra patologia che colpisce i fiori di albicocco. Si riconosce facilmente poichè i fiori si imbruniscono e sui rami si notano delle tacche depresse e delle fessure e la loro parte terminale diventa secca. I frutti marciscono e si ricoprono di muffa.
Queste due malattie albicocco si possono trattare con prodotti a base di polisolfuro di calcio.
Altre malattie sono il corineo, che crea delle tacche rosso-violacee sulle foglie e la maculatura rossa, che colpisce sia le foglie che i frutti causando macchie di colore rossastro e defogliazione della pianta. È importante rastrellare le foglie da sotto l'albero per evitare che eventuali insetti, vermi o funghi presenti nelle foglie sul suolo, possano risalire alle foglie sui rami.