Acetosa
Erba Aromatica venduta in Vaso 14. Varietà dalle notevoli note profumate nonché incredibilmente ricca di sostanze benefiche. Se essiccata viene utilizzata per la preparazione di infusi detox.
Nome scientifico= Rumex acetosa
L’acetosa è una pianta spontanea molto diffusa nei prati, ma anche ai lati di strade e sentieri. L’Acetosa appartiene alla famiglia delle Polygonaceae ed è un’erba aromatica tipica del genere Rumex.
Fin dai tempi antichi è sempre stata utilizzata sia in medicina che in cucina nella versione cruda o cotta. È nota anche come “erba brusca” o “acetosella” per il sapore acidulo.
L’acetosa era conosciuta anche nei tempi antichi come pianta officinale, gli Egizi e gli antichi romani la utilizzavano come condimento per i brodi di pollo con pomodori e lenticchie. Però è grazie a Carlo Magno, che intensificò la sua coltivazione nei giardini dei chiostri monastici, se si diffuse maggiormente.
Scopri come coltivare nel tuo orto o in vaso l’acetosa, quali sono le sue caratteristiche e gli utilizzi che se ne fanno in cucina con alcune ricette.
Acetosa: come si coltiva nell’orto o in balcone
Rustica e facilissima da coltivare, l’acetosa cresce bene al sole o in mezz’ombra. Il terreno ideale per la sua coltivazione deve essere fertile e ben drenato. È una pianta che si adatta bene al clima temperato italiano, non necessita di particolari accorgimenti e anche in inverno non si deve provvedere a proteggerla. Unico accorgimento, tienila al riparo dal vento e ricorda sempre che il terreno deve essere fertile.
Il periodo migliore per il trapianto delle nostre piantine, dopo aver scavato della buca di un’adeguata profondità è la primavera. Procedi con le innaffiature senza esagerare affinché si eviti il marciume. Nel giro di poco tempo potrai cominciare a raccogliere l’acetosa per i tuoi piatti.
Ricorda che l’acetosa richiede irrigazioni regolari, abbondanti in estate, soprattutto se coltivata in vaso, ad esempio in balcone. Cerca di non bagnare le foglie, per ridurre i rischi di malattie fungine e marciumi. L'acqua va messa vicino alla base della pianta, sia in orto che in vaso.
L’altezza dell’acetosa di norma non supera il metro e in genere è in media di 70 cm. Affinché la pianta raggiunga il suo sviluppo massimo sono necessari almeno un paio di anni.
Lo sviluppo della pianta può essere compromesso da parassiti come lumache e crisomele, che ne mangiano le foglie.
Il segreto per avere una forte intensità degli aromi nell’acetosa, ma lo stesso discorso vale anche per le altre piantine aromatiche, è estremamente semplice: mettere le piante in posizione ben soleggiata e moderare l’irrigazione, che deve essere comunque costante, per fare in modo che si accumulino gli olii essenziali nelle foglie.
Acetosa: tante proprietà benefiche per la salute
Durante il Medioevo i medici utilizzavano l’acetosa per curare la peste e il colera e si cercava di curare anche lo scorbuto, un’affezione derivante dall’assenza di vitamina C, sostanza di cui l’acetosa è invece particolarmente ricca.
L’alto contenuto di ossalati e atrachinoni rende l’acetosa un’ottima erbacea diuretica, antinfiammatoria e rinfrescante. Viene impiegata anche per curare acne e pelli grasse. Addirittura con un infuso si può intervenire anche per curare o quanto meno lenire gli ascessi.
Nell’acetosa troviamo poi, ossalati di calcio e di potassio, acido ossalico, tartarico e tannico, amido e oli.
Questa erbacea è anche un ottimo rimedio contro le ustioni provocate dal contatto con le ortiche: basta strofinare le foglie sulla zona cutanea “danneggiata” per ottenere subito sollievo.
Attenzione però, ci sono anche alcune controindicazioni che è meglio conoscere: l’acetosa è potenzialmente nefrotossica, quindi è controindicata per chi soffre di calcoli, artrite, gotta, e reumatismi. Infine, è sconsigliato consentire, soprattutto ai bambini, un consumo prolungato delle foglie crude, che possono addirittura dare vita a serie lesioni renali.
Acetosa: usi in cucina e ricette
Dell’acetosa in cucina normalmente si utilizzano le foglie, che si possono mescolare in insalate miste, lessate con altre verdure, cotta in un minestrone o in torte salate.
L’acetosa esalta il sapore di carni rosse e pollame ed è un ottimo ingrediente per i sughi utilizzati come condimento per la pasta o per salse da abbinare con pesce o carne.
Se non ci si accontenta di utilizzare le foglie, si può provare anche gli steli, sia cotti che crudi in insalate, aggiungendo un tocco agrumato molto piacevole.
- Esposizione
- Sole
- Coltivazione
- Molto Facile
- Ciclo colturale
- Annuale
- Uso
- Cucina